Definite dal filosofo
inglese Herbert Paul Grice negli anni settanta, nella sua teoria della
conversazione, sono le massime (cioè i principi regolativi) che governano
secondo logica e pertinenza la conversazione, nel rispetto del principio
di cooperazione fra individui che conversano.
Grice individua quattro tipi di massime per cooperare con enunciati alla
conversazione, ordinate recuperando le quattro categorie filosofiche
kantiane di "quantità", "qualità", "relazione" e "modo", così
esemplificate:
per la qualità, "Sii sincero, fornisci informazione veritiera, secondo
quanto sai": il parlante non dirà ciò che ritiene falso o ciò di cui non
ha prove sufficienti. Il contributo alla conversazione sarà vero.
per la quantità, "Non essere reticente o ridondante": il contributo alla
conversazione sarà informativo quanto richiesto; non ci si aspetta che un
parlante dia un'informazione sovrabbondante o che dica troppo poco. Egli
fornirà piuttosto l'informazione necessaria, né più né meno.
per la relazione, "Sii pertinente": il parlante cercherà di essere
pertinente all'argomento della conversazione.
per il modo, "Evita l'ambiguità": il parlante adotterà parole che gli
permettano di non risultare ambiguo o oscuro.
Le massime costituiscono delle norme comportamentali
che il parlante generalmente segue, ma che possono anche essere violate in
casi particolari. Se un parlante viola una o più massime, non significa
automaticamente che egli stia rifiutando la cooperazione. Conscio di ciò,
l'interlocutore tenterà di armonizzare l'apparente inconciliabilità tra la
violazione e il desiderio di cooperare, che infatti egli non smette di
presumere nel parlante.Chi ascolta, insomma, "deve comprendere che
l'informazione che riceve in forma esplicita non soddisfa le esigenze
della conversazione e quindi cercare di recuperare deduttivamente il
contenuto implicito che difetta". Questa parte mancante viene definita da
Grice "implicatura conversazionale".
Così, ad esempio, se a un professore universitario viene chiesto che ne
pensa di un certo studente e lui risponde Conosce la lingua italiana,
vedremo infranta la massima di quantità: l'informazione, non falsa,
risulta però reticente e, contemporaneamente, ironica.
Se invece Luigi dice Monica è stata proprio carina con me dopo che lei gli
ha versato un cocktail addosso, egli sta deliberatamente violando la
massima di qualità, anche in questo caso nel tentativo di ricorrere
all'ironia.
L'intento della violazione non è sempre e solo l'ironia. Se Luigi chiede a
Monica: Hai visto Franco?, e lei risponde: È passata ora una decapottabile
bianca, sarà violata la massima della relazione. A questo punto Luigi
cercherà comunque pertinenza nella risposta, magari supponendo che Franco
possegga una decappottabile bianca. Un esempio simile è possibile in
chiave ironica: se Luigi chiede a Monica Ci sono molti comunisti in questa
città?, lei potrebbe rispondergli Non vedo bambini, anche qui con
violazione della massima di relazione.
Talvolta si viola una massima in ossequio ad un'altra massima. Così, ad
esempio, se Monica chiede a Luigi: "Dove abita Paolo?" e Luigi risponde
"Da qualche parte nel nord del Belgio", questi viola la massima della
quantità per non violare quella della qualità (in quanto ritiene di non
saperne abbastanza per essere più preciso).
La violazione volontaria delle massime è talvolta in relazione con
l'utilizzo di figure retoriche:
«Sei un lampo!»
Se detto di una persona lenta, rappresenta violazione della massima di
qualità, in quanto il contenuto dell'affermazione è falso.
«Non era esattamente sobrio.»
Detto di uno ubriaco è ancora violazione della massima di qualità, questa
volta con litote.
In alcuni casi, una violazione delle massime di Grice ha funzione
pragmatica. Se, ad esempio, Marco chiede a Flavio "Chi è 'sta grassona?"
(indicando quella che è la moglie di Flavio), questi potrebbe rispondere:
"Bello il tempo oggi, eh?".
Una volontaria violazione della quarta massima avviene quando non si vuole
che alcuni presenti alla conversazione comprendano il significato della
stessa (ad esempio, bambini o estranei).
In breve, la violazione sistematica
di una o più massime della conversazione tende a realizzare significati
diversi dal semplice significato composizionale di un enunciato. "Le
massime [...] possono anche venire violate, ma rimangono immanenti alla
comunicazione"
In questo video
....qualche massima...così...per una risata!!!
In questo video, una
rassegna di frasi storiche pronunciate da grandi personaggi, ma anche da
uomini comuni che sono ricordati ancora oggi per aver detto qualcosa di
memorabile.