La Messa da Requiem di Verdi a Redipuglia

 

 

«La musica unisce, pacifica, ha la capacità di mettere insieme». Parole di Riccardo Muti, alle prese con una Messa di pace in uno dei Sacrari più importanti del nostro Paese. «L’obiettivo non è solo quello di ricordare i morti – ha affermato - ma di lanciare un messaggio di conciliazione».
Lo dice il maestro Riccardo Muti arrivato nella sala stampa di Palazzo Chigi direttamente da Chicago, dove dirige la Symphony Orchestra. Il viaggio è stato lungo e il suo viso è stanco, ma la possibilità di parlare di musica nel suo Paese, in occasione della concerto in cui dirigerà,
domenica 6 luglio 2014, la Messa da Requiem di Verdi al Sacrario militare Redipuglia, lo rianima in fretta: «Attraverso il Requiem vogliamo portare il significato della musica come elemento fondamentale della coesione di popoli diversi, che hanno religioni, culture e anche ideologie diverse» continua Muti soffermandosi poi sulla mancanza «d’italianità» che contraddistingue in nostro Paese, ancora di più se, come racconta il maestro, lo si guarda dall’estero.
 
Sarà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, il cuore dell’orchestra diretta dal maestro, alla presenza di una Mitteleuropa allora divisa, oggi unita, dalla memoria e dalla musica. Accanto a Napolitano, ci saranno i capi di Stato di Croazia e Slovenia, Albania e Austria, 2700 spettatori seduti e 4500 ospiti che, previa prenotazione, assisteranno all’evento gratuitamente occupando i posti in piedi. «Mi pare davvero che questa serata straordinaria – ha commentato Franceschini – metta insieme molte cose: la Memoria, una riflessione su questa nostra Europa, la musica che unisce, il maestro Muti». Pacificare, unificare.
 

 

La Messa di Requiem

 

La Messa di Requiem è una composizione sacra di Giuseppe Verdi del 1874 per coro, voci soliste ed orchestra. È dedicata al celebre scrittore Alessandro Manzoni.

Dopo il successo di Aida, Verdi si ritirò per un lungo periodo dal teatro d'opera. Non smise tuttavia di comporre e il lavoro più importante di questo periodo è appunto la Messa di Requiem (talvolta definita impropriamente Messa da Requiem o semplicemente Requiem).

Alessandro Manzoni, lo scrittore al quale Verdi dedicò il Requiem.

In realtà egli pensava da tempo ad una composizione di questo tipo, tanto che nel 1869 aveva organizzato una messa di requiem a più mani per la morte di Gioachino Rossini (nota come Messa per Rossini). Il "Libera me Domine" della messa del 1874 fu composto in quell'occasione.

Verdi rimase molto impressionato dalla morte del compatriota Alessandro Manzoni, avvenuta nel 1873. Manzoni, come Verdi, si era impegnato per l'unità di Italia avvenuta pochi anni prima, e condivideva dunque con lui i valori tipici del Risorgimento, di giustizia e libertà. La sua morte gli fornì dunque l'occasione per realizzare il vecchio progetto, questa volta componendo l'intera messa.

 Il requiem, che Verdi offrì alla città di Milano, fu eseguito in occasione del primo anniversario della morte di Manzoni, il 22 maggio 1874, nella Chiesa di San Marco sempre a Milano. Fu diretto dallo stesso Verdi ed i quattro solisti furono Teresa Stolz (soprano), Maria Waldmann (mezzosoprano), Giuseppe Capponi (tenore) e Ormondo Maini (basso). Il successo fu enorme e la fama della composizione superò presto i confini nazionali.

 Nel 1875 Verdi operò una revisione al Liber scriptus, sostituendo il fugato del coro con un'aria per mezzosoprano.

  IL manoscritto autografo è conservato presso il Museo Teatrale alla Scala di Milano.