Nimis

Nimis (Nimis in friulano, Neme in sloveno) è un
comune italiano di 2.862 abitanti della provincia di Udine in
Friuli-Venezia Giulia.
Fortificata in epoca romana, Nimis, con le sue frazioni e i suoi borghi,
ha avuto grande importanza strategica anche nel ducato longobardo del
Friuli e offre uno dei più antichi luoghi di culto della regione, la pieve
dei SS. Gervasio e Protasio. Eretta sui resti di un tempio precristiano
presso il Castrum Nemas attorno all’ottavo secolo, fu portata alle attuali
tre navate attorno al milletrecento.
Di grande interesse sono il castello di Cergneu,

il settecentesco santuario della Madonna delle
Pianelle

e la cinquecentesca chiesetta di S. Giovanni
Battista da cui si gode la vista della meravigliosa “conca” di Ramandolo
dov’è prodotto l’omonimo grande vino, prima DOCG del Friuli.

È un anfiteatro verde, di antichi e faticati terrazzi bene ordinati da
secoli su dolci colline, dove il clima particolare alterna sole intenso a
piogge lievi e persistenti, circondato da boschi lussureggianti di faggi,
olmi e acacie che danno profumo al miele di Nimis e chiamano
immediatamente alla memoria la vitalità spirituale della natura nelle
leggende e nei riti magici dei Celti.
Nimis è una delle 438 città del vino italiane per la grande tipicità e
qualità dei suoi vini e perché dalla sua terra trae nome e origine il
Ramandolo a cui è legata per storia, tradizione e cultura.
Il vino di Nimis è rinomato in tutto il Friuli: infatti nel piccolo paese
sono presenti molte cantine e vigne, e nella frazione di Ramandolo viene
prodotto l'omonimo vino, ancor più pregiato. Un'altra importante
prelibatezza gastronomica è quella dei Vuessuts (in lingua friulana
"ossicini", si noti che la locale pronucia prevede una V evanescente), dei
biscotti di pasta frolla che si accompagnano perfettamente al vino nimense.
I luoghi da visitare
Capoluogo: proprio al centro del paese, segnaliamo la solenne chiesa
parrocchiale costruita dagli abitanti del paese negli anni 50 con pietre
del posto a Sud-Ovest.

chiesetta di San Mauro del 1400; più avanti
santuario della Madonna delle pianelle (1600) su un piccolo rilievo
alberato; di fronte antica fornace di mattoni riadattata a Est in
borgo San Gervasio: l’antichissima pieve dei Ss Gervasio e Protasio.

Ramandolo: la chiesetta di San Giovanni Battista (1500) con
panorama della valle di Nimis; le ripide vigne che producono il vino
tipico locale (tutelato da apposito consorzio a DOCG); le cantine…

Torlano: case tipiche e vecchio ponte sul Cornappo; poco più a
Nord, la piccola ma suggestiva forra del Cornappo.
Cergneu: bella valle ricca di
spunti interessanti, a cominciare dall’ambiente naturale coperto da boschi
e a seguire i resti del castello (1100), le chiesette (S. Maria Maddalena
del 1300,

Chiesa della Santissima Trinità del 1400), un antico
ponte, le case tipiche, i fenomeni carsici a Monteprato; suggeriamo il
percorso panoramico Cergneu-Nongruella-Pecolle-Monteprato-Vallemontana (12
km: con un suggestivo tratto finale nei boschi fino alla chiesetta di San
Giorgio); nella valle ci sono anche altre piste pedo-ciclabili e sentieri
che portano sulle cime circostanti e nelle valli di Taipana, Attimis e
Savorgnano.
Grotta del Vigant: ci si può arrivare da Ramandolo sia passando
dalla cima del monte La Bernadia (stele-faro, fortino) e da
Villanova (
celebri grotte attrezzate),
che sono in comune di Tarcento, sia
raggiungendo le località di Tamar (case tipiche), Borgo di mezzo,
Chialminis (panorama sulla pianura), Sturma, Villanova e infine Vigant
(case tipiche): la grotta è interamente percorribile soltanto da esperti,
ma l’ingresso e la prima parte meritano una visita.
L'Abisso Vigant

é una bella cavità che si apre nelle colline a nord
di Udine. Con una decina di verticali abbastanza semplici arriva alla
profondità di -254 metri. E' una grotta un po' diversa dalle altre in
quanto é costituita da in ampio inghiottitoio, ben diverso dagli ingressi
a pozzo cui si é in genere abituati. Da notare che a -254 metri, é
presente un sifone che pone termine al giro speleologico classico: in
realtà la cavità continua ed é collegata alla grotta Pre Oreak .
Nella bella stagione è facile osservare le evoluzioni dei paracadute
parapendio che si lanciano dalla sommità del monte
La Bernadia.
Il cinque Gennaio, come ogni anno gli abitanti di Cergneu si ritrovano al
Cantun, una piccola grotta accanto al torrente Lagna per liberare il Pust.
I ragazzi dopo aver acceso un fuoco per riscaldare il Carnevale che per un
anno intero è rimasto prigioniero nella grotta, gli offrono anche del buon
vino rosso per risvegliarlo. Un grande corteo accompagna il Pust lungo le
vie del paese ed una volta raggiunto il Palavin, il Carnevale viene
liberato ed assieme al corteo accendono il fuoco epifanico: inizia il
carnevale. In questo borgo si parla un dialetto slavo. Nel numeroso
corteo, presente il sindaco di Nimis, accompagnato da un discendente del
feudatario di Cergneu.
|