Campanili del Lander

"I Campanili del Lander". Il nome evoca già qualcosa di affascinante e suggestivo.
Per raggiungere i Campanili del Lander bisogna arrivare ad Arta Terme, quindi proseguire per Piano d'Arta attraversare il centro seguendo la strada principale scendere a sinistra proseguire fino ad arrivare in prossimità del cimitero del paese. Subito dopo una curva si svolta a destra seguendo una stretta stradina asfaltata dove sono ben visibili le indicazioni per i Campanili, proseguire per la stradina fino ad una piccola cappella votiva nei pressi di una azienda agricola, continuare a destra ancora per qualche centinaio di metri fino alla partenza del sentiero. Il sentiero Naturalistico del Lander per qualche decina di minuti sale in modo deciso per poi allentare un po la pendenza e proseguire sempre all'interno di un magnifico bosco durante la salita ci sono svariate aree attrezzate per la sosta e cartelli informativi ,inoltre si possono ammirare alcuni faggi secolari.

     


Ad un certo punto del sentiero troveremo un bivio che prenderemo seguendo le indicazioni per il Bivacco Lander 1190m , magnifica struttura dove e possibile pernottare (avendo cura di lasciarlo in ordine) attrezzato con stufa e brande al piano superiore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ripreso il sentiero ora si sale al margine di una grande erosione dischiudendoci uno scenario completamente diverso, aspro e tormentato.

Ecco la Madonnina del Lander

ed il pulpito sommitale a circa 1300 m. L'ambiente è affascinante, misterioso e terribile.

      

        

Piccole frane e qualche masso che cade ci fanno sentire privilegiati testimoni del palpito più segreto della montagna.
L'escursione e di tipo turistico facile ben segnalata.

Qualche cenno

L'aspetto geologico è senz'altro di grande interesse, in particolare per quanto riguarda il versante meridionale del Monte Rivo, ove si presenta una vasta area denudata a forma di anfiteatro, aperto verso valle, costituito da una ricca serie di gradoni scocesi, denominati "lis Vinadiis".
Il paesaggio, molto suggestivo, mostra pinnacoli, torri, piramidi e bastioni di roccia dalle forme e dimensioni più svariate detti "Cjampanii del Lander". Essi sono frutto dell'intensa erosione operata degli agenti atmosferici su un versante privo di vegetazione.
ll monte di Rivo è stato interessato da numerosi fenomeni franosi, tra i quali quelli di maggiore consistenza si sono innescati presumibilmente al ritiro del ghiacciai.
I lembi morenici residui hanno permesso di accertare che il ghiacciaio superava i 1400 m di quota,
esercitando una pressione notevole in corrispondenza di questi versanti.
L' abbondante detrito di frana fu trasportato a valle dal rio Randice e depositato nel suo cono di deiezione, che avanzando rapidamente sbarrò il corso del torrente But determinando la nascita di un lago.
A questo proposito si trovano note dello storico Grassi (1782) il quale, facendo erroneamente risalire l'evento franoso a tempi molto recenti, dice: "Nel secolo XI, staccassi una montagna detta di Cucco, le cui rovine formarono gli Alzeri di Piano, inoltre rovesciandosi sopra il fiume Bute, che da vicino gli scorre, serrò il corso dell'acqua in modo tale, che non potendo questa avere libero corso, ritornata addietro formò il lago che ebbe lunga durata." Ma dapprima il Gortani (1896), con testimonianze storiche, e poi Martinis (1979), con determinazioni cronologiche sul limi del lago, hanno stabilito che esso non è vissuto in epoche storiche, ma la sua nascita risale al ritiro del ghiacciaio Wurniano (9-10mila anni fa). Sulla base di queste considerazione si può datare anche l'inizio dei movimenti franosi sul versante del monte di Rivo.
II versante denudato, costituito da rocce caratterizzate da elevata erodibitita, è successivamente stato sottoposto ad un intenso processo di erosione accompagnato da ulteriori eventi franosi.
A testimoniare l' intensa erosione avvenuta anche in tempi recenti, Gortani (1896) cita alcuni documenti datati 1510-1564 in cui il monte Cucco ed il monte Davana appaiono in continuità, mentre ora risultano separati.
Le pittoresche forme di erosione sono da collegare direttamente alla giacitura orizzontale degli strati; infatti altrove, dove affiorano gli stessi lilotipi diversamente inclinati rispetto al pendio, si notano differenti morfologie erosive.
L' erosione si concentra lungo linee preferenziali, isolando bastioni di roccia, che vengono separati dal versante con il progredire dell'incisione, ed assumono via via forme sempre più slanciate.
La zona dei Lander è soggetta ad una continua evoluzione: la vita dei pinnacoli dipende dalla loro forma, da eventuali fenomeni franosi, da scosse sismiche, dalle caratteristiche di erodibilita dei singoli strati, dalla presenza di zolle verdi nella porzione apicale.
Numerose le leggende nate dalla fantasia popolare attorno a questo luogo come quella che vuole che tra Lis Vinadiis si aggirassero i dannati o che l' anfiteatro fosse un tempo occupato da un lago, svuotato per il crollo della soglia.


Si scende... e si possono vedere spettacoli della natura

 


E delle leggende di streghe e dannati che abitano questi boschi e questi dirupi? Forse sono imprigionati negli alberi contorti o all'interno dei pinnacoli erosi, ma qui nel bosco crediamo di aver visto qualcosa..........

 

Eccovi una leggenda     - Lis Vinadis di Arta.-

E...prima di tutto ….occhio a questi…


 


 

 

 

 

e a queste……


Entrambi …… LETALI……