Villa Manin
Villa Manin di Passariano è una villa
veneta situata a Passariano di Codroipo (UD).
Fu la dimora dell'ultimo doge di Venezia, Ludovico Manin. Vi abitò per
circa due mesi nel1797, Napoleone Bonaparte con Giuseppina Beauharnais.
Qui furono condotti molti colloqui per la stipula del trattato fra Francia
ed Austria noto con il nome di Trattato di Campoformido (17 ottobre 1797).
È un complesso architettonico monumentale sorto nel Cinquecento per volere
del nobile friulano Antonio Manin che, alla perdita del dominio dei mari
si concentrò sulle risorse offerte dalla terraferma, impiantando una
azienda agricola e ponendovi al centro una casa padronale.
La famiglia Manin, documentata a Firenze
sin dal Mille, era giunta in Friuli (Aquileia e Cividale) a seguito delle
lotte tra Guelfi e Ghibellini e sostenne quel ruolo e quella politica in
terraferma di Venezia che troverà pieno sviluppo nel Cinquecento, epoca in
cui Antonio Manin entrò in possesso della gastaldia di Sedegliano e si
insedia a Passariano.
La prima fabbrica della villa è ascrivibile tra il 1650 e il 1660.
Negli anni successivi i nipoti Ludovico
Manin I e Francesco IV ripresero il progetto, forse aiutati
dall'architetto Giuseppe Benone. L'originario aspetto seicentesco della
villa differiva radicalmente da quello attuale, dovuto alle trasformazione
ed agli ampliamenti settecenteschi voluti da Ludovico II e Ludovido III
(detto Alvise) e realizzati prima ad opera dell'architetto veneziano
Domenico Rossi (che nel 1707 disegna la piazza quadrata e, dopo il 1718,
forse realizza la monumentale esedra attuale) e poi da Giovanni Ziborghui,
che tra gli anni 1730 e 1740 fece innalzare le barchesse. La
sopraelevazione del nucleo gentilizio centrale, eseguita con la consulenza
di Giorgio Massari, verrà invece realizzata dopo il 1745. L'ampio parco
(oltre 17 ettari), situato nella parte posteriore, sembra dovuto alla
volontà del "maestro di casa" Ziborghi.
Il nipote Ludovico Manin la trasformerà successivamente in un complesso
organico che, oltre alla funzione agricola, rispecchia altresì una volontà
di rappresentanza.
Consistenti interventi ottocenteschi, soprattutto opera di Giannantonio
Selva, hanno modificato il parco originario restituendoci oggi un luogo
complicato dai rimaneggiamenti e dalle sostituzione delle stesse essenze
arboree.
Al complesso di villa appartiene anche la cappella di Sant'Andrea,
costruita nel primo Settecento (1708) da Domenico Rossi e situata fuori
dalla piazza quadrata addossata alla barchessa e alla porta orientale.
L'edificio è a pianta quadrata con angoli smussati (quasi un ottagono). La
facciata, con timpano e due coppie di colonne laterali, è ornata sul
margine del frontone con statue e gruppi marmorei di Pietro Baratta.
All'interno, nella sacrestia, due altari in marmo di Giuseppe
Bernardi-Torretti e nell'aula altri due altari con pala in marmo lavorati
a rilievo dello stesso Torretti.
Oltre che come pregevole opera architettonica, la Villa è importante anche
per le settecentesche opere d'arte che conserva. La villa è arricchita da
affreschi di Ludovico Dorigny, Jacopo Amigoni e Pietro Oretti, tele del
Fontebasso e da sculture del Torretti.
In una sala a levante, nel 1708, il
parigino Ludovico Dorigny affresca nel soffitto, entro il tondo centrale
Il Trionfo della Primavera e nei quattro
ovati minori che lo attorniano le allegorie dell'Amore, della Gloria,
della Ricchezza, dell'Abbondanza. La sua pittura dai colori freddi e
smaglianti che predilige figure eleganti su sfondo di limpidi cieli ed
adotta soluzioni spericolate (amorini e ninfe su nubi che vanno al di là
della cornice) risulta nel complesso accademica e convenzionale. Alle
pareti, in monocromo su sfondo dorato, dipinge alcune scene con Apollo e
Marte, Venere e Bacco, Giudizio di Paride, e Pan e Siringa tra varie
figure allegoriche. Rese gradevoli dal chiaroscuro di gusto francese,
dalla precisione linearistica, da un mirabile equilibrio, ad esse si
ispirerà il giovane Tiepolo chiamato ad operare nell'Arcivescovado di
Udine nel 1726-1730.
Nel 1962 la villa passò in proprietà dell'Ente Ville Venete di Venezia
(oggi Istituto Regionale Ville Venete) con decreto ministeriale di
pubblica utilità che ne aveva autorizzato l'esproprio al prezzo simbolico
di 140 milioni di lire; prezzo da liquidazione fallimentare considerando
lo stato d'abbandono in cui era rimasta la residenza dell'ultimo doge
Ludovico Manin.
L'Ente Ville Venete aveva iniziato il restauro della Villa con una spesa
di circa 200 milioni di lire. L'interrogativo era sulla destinazione della
Villa una volta restaurata, con una superficie utilizzabile di 1.800 metri
quadrati e un parco di 19 ettari. In questo clima di incertezza, incontrò
il favore del Comune di Udine il progetto di Aldo Rizzi, storico dell'arte
e direttore dei Civici Musei di Udine, di fare dell'antica residenza
nobiliare una prestigiosa sede di grandi mostre d'arte. Un'idea che trovò
il favore della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia che nel 1969 aveva
acquistato la villa dall'Ente Ville Venete. Rizzi, che ne fu conservatore
dal 1972 al 1993, vi organizzò nel 1971 la memorabile mostra inaugurale
del Tiepolo (325.000 visitatori) e creò dopo il terremoto del 1976 la
Scuola del Restauro, che ha salvato numerosi capolavori d'arte. Villa
Manin fu anche sede di ben tre puntate del celebre programma Giochi senza
frontiere: una nel 1972 e due nel 1993. Il 24 luglio 2008 ha ospitato la
rockband americana dei R.E.M., Il 28 giugno 2010 i Motorhead ed il 17
agosto 2010 la band britannica Iron Maiden. Il 13 agosto 2012 ha ospitato
il concerto dei Foo Fighters mentre il 26 settembre 2012 ha ospitato il
concerto dei Radiohead. Il 18 giugno 2013 ospiterà il concerto dei Kiss e
l'11 luglio 2013 il concerto dei Rammstein.
Villa Manin contiene anche una zona museale di notevole interesse per il
turista. Esposizioni fisse sono una raccolta di carrozze antiche e una
ricca armeria, con pezzi provenienti dalla Casa della Contadinanza di
Udine.
Molte delle sue 350 stanze sono state
arredate con mobili d'epoca e con dipinti del Museo di Udine, compresa la
così detta Camera di Napoleone,
in cui dormì il celebre imperatore, che
qui firmò il trattato di Campoformido nel 1797.
La villa ha ospitato importanti esposizioni di arte antica con nomi
prestigiosi come quella già citata su Tiepolo, i Longobardi, Sebastiano
Ricci, ed altri, fino ad arrivare all'arte astratta di Kandinsky del 2003.
Notevoli anche le mostre di antiquariato, i concerti e convegni.
E' stata dal 2004 al 2008 sede di un centro di arte contemporanea.
Ha ospitato grandi mostre internazionali, dalla antologica di Giuseppe Zigaina , alla grande mostra impressionista "Da Courbet a Monet. La diffusione del Realismo e dell'Impressionismo
nell'Europa Centrale e Orientale", alla mostra "Munch e lo spirito del nord. Scandinavia nel
secondo ottocento. "Espressionismo-Capolavori dal Brucke-Museum di Berlino". Love Hate Da Magritte a Cattelan ; Il teatro dell
Arte - Capolavori dalla collezione del museo Ludwig; Luna park arte
fantastica - Sculture nel Parco, Infinite Painting - Pittura Contemporanea
e Realismo Globale; Hiroshi Sugimoto; God &
Goods.
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