Tarvisio

 

 

Tarvis in friulano e tedesco, Trbiž in sloveno è un comune italiano di 4.685 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia. È il comune più a est della provincia.

Tarvisio sorge in Val Canale a 754 metri m s.l.m. Geograficamente non appartiene alla regione italiana essendo posta al di là dello spartiacque alpino e facendo parte del bacino idrografico del Danubio e del Mar Nero: infatti il fiume Slizza (Gailitz in tedesco) che attraversa Tarvisio sfocia nel Gail ad Arnoldstein.

Sul Monte Forno vi è la triplice frontiera, punto in cui si incontrano i confini di Italia, Austria e Slovenia.

Nonostante sia posta a soli 754 m s.l.m., ha un clima continentale con inverni freddi (temperatura minima assoluta -23 °C nel gennaio 1985) e molto nevosi (causa precipitazioni elevate, media annua di 250 cm di precipitazioni nevose). Per contro le estati sono piuttosto calde (massima assoluta 37 °C nel luglio 1983)

Nel territorio comunale è ubicata la stazione meteorologica di Tarvisio, ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione meteorologica mondiale, nonché punto di riferimento per lo studio del clima della corrispondente area alpina.

 

    

 

D'origine romana, sembra che la cittadina sorga in una località abitata precedentemente da una popolazione celtica, i Taurisci, da cui deriverebbe appunto il nome Tarvisio.

Possesso del Capitolo di Bamberga fin dall'XI secolo, a partire dal XII secolo assunse notevole importanza commerciale e nel 1456 ottenne dal vescovo di Bamberga il privilegio di tenere una fiera annuale, che vi ha luogo tuttora.

A partire dal XV secolo vi fiorì l'industria del ferro; nello stesso periodo (1478 e 1492) subì saccheggi da parte dei Turchi.

Fu coinvolta dalle vicende della Guerra di Gradisca (1615-18). Per lungo tempo il confine con i territori veneti della Carnia fu a Pontebba, il centro che precede Tarvisio risalendo il fiume Fella e segna il limite tra la Val Canale ed il Canal del Ferro. Il centro, ritornato stabilmente all'Austria, fu in epoca napoleonica teatro di battaglie assieme alla vicina Malborghetto-Valbruna tra le truppe austriache e francesi (1797, 1809, 1813).

Entrò a far parte del Regno d'Italia nel 1919, dopo la prima guerra mondiale e da allora ha conosciuto un notevole impulso come luogo di frontiera, trovandosi sulla direttrice Venezia-Vienna e in prossimità degli importanti valichi di Coccau, di Fusine e del Predil.

 

A partire dagli anni venti del Novecento il comune di Tarvisio ha ricevuto consistenti flussi migratori, dal Friuli e dal resto d'Italia, che ne hanno radicalmente mutato la composizione etnica.

 

La resistenza delle guardie alla frontiera l'8 settembre 1943

Pochi sanno che la Resistenza italiana all'invasore tedesco nella seconda guerra mondiale ebbe inizio a Tarvisio, nella notte tra l'8 e il 9 settembre 1943. Nella cittadina infatti si trovava un presidio di 300 uomini della Guardia alla Frontiera, alloggiato nella caserma Italia. A Tarvisio la GaF era a regime ridotto, una presenza meramente simbolica, in quanto il confine era quello con l'alleato, e la caserma aveva ceduto la sua artiglieria pesante per la campagna di Jugoslavia. L'8 settembre, alle 7 di sera, la notizia dell'armistizio trasmessa dalla radio piombò come un fulmine a ciel sereno nel Circolo Ufficiali, suscitando in molti perplessità e sconcerto; infatti già dal 25 luglio era presente a Ugovizza, in Val Canale, un reggimento di Waffen SS, e nella piana di Arnoldstein, appena al di là del confine, erano acquartierate intere divisioni tedesche in assetto di guerra. Tuttavia, nonostante la disparità di forze il comandante del presidio, colonnello Giovanni Jon, come risposta all'intimazione tedesca di cedere le armi (il colonnello Brand aveva mandato un ultimatum, che era stato respinto) preparò la difesa della caserma, che si trovò in breve circondata; nelle condizioni di inferiorità in cui si trovavano, gli italiani non avrebbero potuto resistere per molto. I tedeschi dettero prima l'assalto al centralino, difeso dal plotone fucilieri, e lo rasero al suolo con l'ausilio di un cannone anticarro. Fu in questa circostanza che cadde la centralinista tarvisiana Luigia Picech, prima donna ad essere decorata di Medaglia d'Argento della Resistenza a cui è stata intitolata una via nella frazione di Tarvisio Centrale. La ragazza, incurante del fuoco nemico, continuava a tenere aperto il collegamento telefonico con la caserma e, quando la situazione si fece critica, assistette al contrattacco dei fucilieri, che vennero tutti abbattuti; Luigia allora cercò di impugnare la pistola di un soldato mortole a fianco, ma le SS la finirono. Nella caserma Italia, rimasta isolata, si continuò a combattere fino all'ultima cartuccia. Dopo le 9, quando ormai la battaglia durava da oltre 6 ore, il tenente colonnello Jon ordinò il cessate il fuoco, ed un drappo bianco venne innalzato. Il primo fuoco della resistenza italiana era costato 180 feriti e 25 morti, mentre i tedeschi contavano circa 80 caduti. I GaF superstiti, 95, due giorni dopo vennero fatti partire sui carri bestiame verso i lager tedeschi.

 

 Monumenti e luoghi d'interesse in città: la parrocchiale e la piazza, il monumento al granatiere austriaco

 

   

 

Nei dintorni: Il Monte Santo di Lussari, i Laghi di Fusine, il Lago del Predil, le stele funeree romane nell'abitato di Camporosso. Il museo della foresta e quello della miniera di Raibl.

 

   

 

      

 

      

Fino al 1919 la popolazione della cittadina era a larga maggioranza tedesca e slovena (questo si può notare ancor oggi nei cognomi di molti tarvisiani: Kravina, Ehrlich, Moschitz). Anche nelle tradizioni popolari pertanto spicca chiaramente la cultura austriaca e quella slovena, presenti all'epoca dell'impero Asburgico: la festa folkloristica più sentita dalla popolazione è la festa di San Nicolò e quella dei Krampus che si tiene ogni anno il 5 dicembre in tutte le frazioni del Tarvisiano.

La popolazione oggi è di maggioranza italiana, ma sono sempre presenti la minoranza slovena e tedesca. Tarvisio può vantarsi d'essere un comune quadrilingue unico in Europa: vi si parlano infatti italiano, tedesco, sloveno e friulano

La stazione ferroviaria di Tarvisio, denominata Tarvisio Boscoverde, è uno scalo internazionale dove s'incontrano il servizio ferroviario italiano, gestito da Trenitalia, e quello austriaco, gestito dalle ÖBB. L'impianto ferroviario è stazione terminale della nuova ferrovia Pontebbana, che porta a Udine, e della ferrovia Rudolfiana, che porta in Austria.

Prima dell'apertura della nuova linea Pontebbana, avvenuta nel 2000, Tarvisio era servita da due impianti ferroviari: la stazione di Tarvisio Centrale, che svolgeva il ruolo di stazione internazionale di confine, e dalla Stazione di Tarvisio Città. Fino al 1965, da Tarvisio Centrale si diramava la linea internazionale per Lubiana sulla quale si trovava la stazione di Tarvisio Vecchia che fu il primo scalo ferroviario tarvisiano.