San Daniele del Friuli
(San Denêl in friulano) è un comune italiano di 8.183 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia. La città è nota in tutto il mondo per la produzione dell'omonimo prosciutto crudo DOP.
Dista 24 km dal capoluogo provinciale Il comune di San Daniele, arroccato sulla sommità di un colle a 252 m. s.l.m., è al centro del Friuli e domina la pianura circostante. Una città raccolta ed accogliente con diversi tesori artistici, fa parte delle Città Slow. Il territorio gode di un'aria particolare che dona ai prosciutti (prodotti localmente), un sapore unico e inconfondibile conosciuto in tutto il mondo. A poca distanza dal colle, le limpide acque del Tagliamento sono la naturale dimora della trota (qui chiamata "la regina di San Daniele") che viene allevata e lavorata in modo artigianale. La città può vantare la vicinanza al Mare Adriatico e alle Alpi Giulie. San Daniele del Friuli, secondo la classificazione dei climi di Köppen, gode di un tipico clima temperato delle medie latitudini, piovoso o generalmente umido in tutte le stagioni e con estati molto calde. Le precipitazioni si concentrano nei periodi compresi tra marzo e maggio, con un leggero calo nei mesi estivi, e un riacutizzarsi nel periodo compreso tra ottobre e novembre inoltrato. Uno dei centri della Riforma protestante nel Friuli nel XVII secolo, San Daniele del Friuli fu patria dell'erudito e scrittore Giusto Fontanini (1666-1736).
Gravemente danneggiata dai bombardamenti alleati nella seconda guerra mondiale in quanto sede di alcune fabbriche di armi e di centri di reclutamento della Repubblica Sociale Italiana, dovette essere ricostruita quasi per intero. Il terremoto del 1976 arrecò così al paese meno danni rispetto agli altri comuni coinvolti, ma si verificarono distruzioni parziali o totali degli edifici del centro storico, meno toccato dagli spezzonamenti, e danni alle opere d'arte, con feriti e vittime.
Monumenti e luoghi d'interesse
La Biblioteca Guarneriana.
Antica biblioteca pubblica, fondata nel 1466 da Guarnerio d'Artegna, che comprende numerose opere miniate, una rara edizione dell'Inferno di Dante del XIV secolo e numerose edizioni stampate del Cinquecento, dono dell'arcivescovo Giusto Fontanini alla sua città.
Duomo di San Michele Arcangelo
Museo del territorio, ospitato presso il chiostro dell'ospedale vecchio
Casa del '300
Chiesa di Sant'Antonio Abate, celebre per i suoi meravigliosi affreschi, realizzati tra il 1497 e il 1522 da Martino da Udine, meglio conosciuto come Pellegrino da San Daniele, al punto da esser nota come "La Sistina del Friuli".
Porta Gemona localmente detta Portonat.
E' una porta ad arco situata a San Daniele del Friuli, progettata nel 1579 dall'architetto Andrea Palladio ed inserita in una preesistente torre, vestigia del castello medioevale. L’architetto viene di fatto imposto alla comunità di San Daniele da parte del cardinale Giovanni Grimani, che esercitava una giurisdizione patriarcale sulla città e che nel 1562 aveva commissionato a Palladio la facciata della chiesa di San Francesco della Vigna. Nel 1579 Andrea Palladio fornisce i disegni della porta sulla via che conduce a Gemona. Palladio non si recò mai sul posto, anche se richiese rilievi accurati del sito dove andava innestata la porta, sostanzialmente riadattando il progetto dell’Arco Bollani di Udine di vent'anni prima.
|